Valutazione

Il Test di Stile Attentivo e Interpersonale (TAIS)


Perché si fallisce

Quando si analizzano le cause per cui individui anche esperti, come gli atleti di livello assoluto o i manager delle aziende, non raggiungono gli obiettivi che si erano prefissati oppure sotto stress non forniscono le prestazioni di cui invece sono capaci, l'importanza del fattore umano prende il sopravvento rispetto al fattore tecnico e professionale. Alle olimpiadi di Sydney un atleta italiano campione del mondo in carica nella sua specialità e favorito principale nella vittoria di una medaglia ha fatto così male durante la prima prova da precludersi immediatamente la possibilità raggiungere il podio. Alle olimpiadi di Atlanta, un altro atleta che vinse poi la medaglia d'argento, un'ora prima della finale si sentiva così "a terra e privo di energia " da non aver la forza di prepararsi a questo momento decisivo per la sua carriera sportiva, riuscì a reagire ed a raggiungere il suo obiettivo.
Queste storie raccontano di come non basti la competenza tecnica per avere successo, è certamente indispensabile per stare ad alto livello, ma da quel punto la differenza fra un vincente e un perdente di una olimpiade o di un campionato del mondo è determinata in larga parte dal fattore psicologico.


Il successo

Le olimpiadi del mondo del lavoro riguardano la capacità di un'organizzazione di stare sul mercato, di essere competitiva, di produrre ricchezza, di saper uscire dalle crisi o dai periodi di recessione.
La riuscita non dipende solo da fattori organizzativi e professionali ma pure dalla capacità di leadership del management, dall'abilità nel trasmettere una visione strategica e nel farla condividere e da molte altre competenze che mettono in evidenza, analogamente allo sport di vertice, l'importanza del fattore umano. Un esempio calzante riguarda l'attività di program manager. Anche in questo caso si tratta di persone professionalmente competenti e per i quali la pianificazione è un elemento centrale della loro attività. E allora come mai è così frequente realizzare con loro un programma di autosviluppo proprio centrato sul miglioramento di questa componente? Perchè anche la migliore progettazione andrà incontro a forti ostacoli se il manager non sarà altrettanto competente nel capire se le urgenze poste dai suoi uomini sono determinate dalle loro ansie personali o sono veramente importanti, e ancora se devono essere affrontate proprio in quel momento o se possono essere inserite in una programmazione successiva. Queste sono decisioni manageriali attinenti alle competenze psicologiche e che riguardano in particolare l'abilità di sapersi prendere del tempo prima di rispondere, quella di sapere negoziare i tempi di un eventuale intervento o ancora quella di sapere identificare rapidamente i benefici e i costi determinati dall'interruzione dell'attività in corso per dedicarsi ad un'altra.. Maggiore è la competenza del program manager nella gestione complessiva del team e delle attività non programmate in precedenza, maggiore sarà la valorizzazione delle sue competenze tecnico/professionali.
In sintesi, riportando il pensiero di Robert Nideffer, uno dei principali esperti della consulenza nell'ambito della peak performance: cos'hanno in comune i manager leader migliori con gli atleti di élite e i corpi speciali dell'esercito? L'abilità a prestare attenzione, a non farsi distrarre e a rimanere focalizzati su un compito alla volta ma in contesti in cui bisogna sapere che molto spesso si sarà costretti a cambiare attività, spostando l'attenzione su un nuovo obiettivo e poi su un altro ancora, e così via per l'intero arco della giornata.


Attenzione e comunicazione

Sia che tu sia un manager o un atleta non potrai fornire prestazioni efficaci se non sei concentrato. Quindi il sapere organizzare la propria attenzione è una delle componenti critiche del successo. Inoltre, siamo quotidianamente immersi in una rete di rapporti sociali e professionali in cui svolgiamo un ruolo attivo e responsabile e, pertanto, lo stile interpersonale del manager diventa un'altra variabile cruciale del suo successo.
Robert Nideffer è lo psicologo americano che sin dagli anni '70 ha sviluppato un sistema di autovalutazione dello stile attentivo e interpersonale: il Test of Attentional and Interpersonal Style (TAIS). L'uso di un questionario di autovalutazione all'interno del processo consulenziale sia esso orientato alla selezione di candidati per una posizione aziendale, alla identificazione e sviluppo di giovani talenti o alla formazione manageriale è utile per identificare i punti di forza e di debolezza di ogni individuo in relazione alla ruolo che dovrebbe assumere o che già ricopre.


Test di Stile Attentivo e Interpersonale

Il TAIS consente di formulare delle ipotesi sul grado in cui un individuo si descrive competente nell'orientare la sua attenzione e i suoi processi decisionali nello svolgimento della sua attività e su come affronta e gestisce i rapporti interpersonali. Ambedue questi aspetti sono determinanti nel favorire prestazioni efficaci e nell'orientare gli individui alla costruzione di piani di miglioramento personali.
Il TAIS è un questionario di autovalutazione composto da 144 item, riferiti alla prestazione ed evidenzia una relazione diretta fra le caratteristiche di personalità, quelle attentive e le prestazioni. Il TAIS è stato costruito per aumentare l'abilità a comprendere, predire e controllare le azioni degli individui fortemente efficaci. E' l'unico questionario di questo tipo che esiste al mondo.
In particolare dall'analisi delle singole scale relative all'attenzione e ai processi decisionali si ottengono le seguenti informazioni:
  1. Percezione immediata dell'ambiente - Si evidenzia quanto un individuo si ritiene abile nel comprendere cosa sta accadendo o sta per succedere nel suo ambiente lavorativo e in che misura si percepisce consapevole di quali sono gli stati d'animo delle persone con cui entra in contatto.
  2. Abilità di analisi e ad avere un pensiero strategico - Si evidenzia quanto un individuo si ritiene abile ad organizzare la propria attività e quella dei collaboratori, se la persona attribuisce responsabilità ai collaboratori e se verifica con regolarità e tempestività i risultati in corso d'opera e finali.
  3. Abilità a perseguire con efficacia i propri compiti - Si evidenzia quanto un individuo si ritiene abile a perseguire in modo accurato gli obiettivi che si è posto o che gli sono stati forniti dall'azienda, agendo nel modo previsto.

Dall'analisi delle scale del TAIS relative alle abilità interpersonali si ottengono le seguenti informazioni:
  1. Autostima e competitività - Individui che si definiscono fiduciosi e competitivi si percepiscono in grado affrontare con determinazione anche le situazioni più difficili e che richiedono un intenso dispendio di energia psicologica.
  2. Estroversione - Le persone che si dichiarano estroverse hanno maggior facilità e disponibilità a condurre attività professionali a stretto contatto con molti colleghi e clienti e a tollerare le aspettative e lo stress psicologico che gli altri rivolgono a loro.
  3. Attention management - Una specifica esigenza di ogni manager e della sua squadra è di lavorare prevalentemente su attività pianificate, che sono state identificate come rilevanti, riducendo la frequenza delle attività di pronto soccorso.
  4. Supporto e confronto - Bisogna saper incoraggiare i propri colleghi e/o collaboratori ma nel contempo è necessario saper sostenere le proprie convinzioni anche in ambienti che sembrano non accettarle o che le mettono in discussione. Ovvero bisogna riconoscere alle persone la buona qualità del loro lavoro ma anche saper esprimere loro delle critiche in maniera diretta e costruttiva.
  5. Rapidità decisionale - E' necessario essere consapevoli di quanto bisogna essere rapidi nell'assumere una decisione, sapendo se nel nostro ruolo o in quella situazione è prioritaria la velocità sull'accuratezza o piuttosto qual è il grado ottimale d'integrazione fra questi due aspetti apparentemente opposti.
  6. Controllo emotivo - Evidenzia l'abilità ad autoregolare il proprio livello emotivo in relazione alle necessità dell'attività e del ruolo. In particolare è necessario controllare le ansie/preoccupazioni personali, la rabbia, l'autocritica eccessiva e la critica distruttiva verso le altre persone; queste rappresentano modalità di comunicazione verso sé e gli altri che devono essere utilizzate molto raramente.

Le scale del TAIS

Abilità di concentrazione ed errori
Consapevolezza EsternaConsapevolezza dell'ambiente esterno e abilità a comprendere i segnali non-verbali
Analitico/ConcettualeAbilità a integrare nuove informazioni e risolvere i problemi
Concentrazione FocalizzataAbilità a prestare attenzione ai dettagli, seguendo i compiti assegnati
Distraibilità EsternaTendenza ad essere distratti dai rumori e dalle attività
Distraibilità InternaTendenza ad essere distratti dai propri pensieri
Flessibilità RidottaTendenza a diventare rigidi, inflessibili e incapaci di vedere alternative

Abilità interpersonali
Preferenza per la DiversitàAbilità a padroneggiare più compiti nello stesso tempo
ImpulsivitàVolontà di assumersi rischi e di non essere convenzionali
LeadershipBisogno di prendersi carico delle persone e degli eventi
Autostima/FiduciaConvinzione di svolgere con efficacia il proprio lavoro
CompetitivitàDesiderio di vincere
Processi DecisionaliVelocità con cui vengono prese le decisioni
EstroversioneBisogno di stare con le altre persone
IntroversioneBisogno di spazi personali e di privacy
Espressione delle IdeeVolontà di condividere idee e pensieri
Espressione della CriticaVolontà di confrontare le idee e di stabilire dei limiti
Espressione di SupportoVolontà di supportare e di collaborare con gli altri
AutocriticaAbilità di sapersi mettere in discussione in maniera positiva
Prestazione sotto PressioneAbilità nel fornire ottime prestazioni nelle situazioni e nei momenti decisivi